Taormina. Arrivano i dati forniti dal direttore del Servizio turistico di Taormina, Antonio Belcuore. “Anche il mese di dicembre del 2012, così come novembre 2012 – spiega Belcuore – presenta un risultato negativo con –12,90%, sia per gli italiani –19,16% sia per gli stranieri –6,99%, ma assolutamente marginale, nell’economia complessiva della destinazione, rappresentando il mese con 10.861 pernottamenti poco più dell’1% del movimento complessivo annuale. Da evidenziare, nel quadro non brillante, il buon risultato della Germania con +8,33% (1.197 presenze), del Giappone con +63,82% (978 presenze) e della Sicilia, che con 2.975 presenze, con un incremento del 7,13%, rappresenta il primo mercato per la Città nel mese appena concluso. Il mese di Dicembre permette di fare una prima analisi della stagione turistica di Taormina del 2012, rimandando alla pubblicazione dell’annuale Bollettino Statistico i necessari approfondimenti. Possiamo dire che il 2012, in un panorama di crisi generalizzato, si chiude per la destinazione con un lusinghiero +2,77%, dato da 926.260 pernottamenti contro i 901.279 del 2011. Il mercato straniero è cresciuto del 6,52% (749.820 presenze rispetto alle 703.897 del 2011), mentre il mercato domestico ha fatto registrare una flessione del 10,61% (176.440 presenze rispetto alle 197.382 del 2011) e, per la prima volta, scende al di sotto del 20% delle presenze complessive. Questo dato, se da un lato rappresenta la capacità della destinazione nell’essere sempre più presente sul mercato estero, dall’altra parte deve essere uno stimolo per riprendere un dialogo proficuo con il mercato nazionale. Andando a leggere i dati dell’anno per singolo mercato, presentano un segno positivo tutti quei paesi dell’area Euro da sempre collegati con l’aeroporto di Catania (Germania +1,88%, Francia +1,45%, Irlanda +6,72%, Malta +24,96%, Svezia +2,31%) o che hanno nuovi collegamenti (Norvegia +49,65%, Romania +22,37%, Estonia +72,61%) ed i paesi fuori dall’area Euro (Russia +36,12%, Svizzera +9,67%, Regno Unito +17,76%, Stati Uniti +7,77%, Brasile +22,21%, Giappone +13,13%, Cina +32,34%, Australia +15,80%), mentre i paesi in grave crisi economica (Spagna –24,84%, Grecia –0,72%) o che hanno perso la frequenza dei collegamenti aerei o per il fallimento di alcuni tour operators (Austria –9,40%, Belgio –5,45%, Danimarca –21,91%, Finlandia –14,75%, Paesi Bassi –7,66%) presentano conseguentemente un segno negativo. Sul mercato italiano la flessione riguarda tutte le regioni, fatta eccezione per la Sardegna, l’Umbria e le Marche. L’analisi per categoria ricettiva conferma quanto scritto nei mesi precedenti: gli alberghi a 5, 4 e 3 stelle presentano tutti il segno positivo e rappresentano quasi il 90% dell’ospitalità alberghiera nel suo complesso, a sancire il segmento di mercato medio-alto quale target di riferimento della Città. Anche il comparto extralberghiero fa registrare un +9,34%, anche se con 51.457 pernottamenti rappresenta poco più del 5% delle presenze. Aumenta anche la permanenza media, che supera le 3,50 giornate, grazie ovviamente alla crescita del mercato straniero. Si era evidenziato, nell’analisi dei dati di novembre, la tendenza degli ultimi anni a comprimere sempre più la stagione e restringerla al periodo che va dalla settimana antecedente la Pasqua al Ponte di Ognissanti ed il dato di dicembre da un’ulteriore conferma. Guardando al 2012 mese per mese, presentano un segno negativo i mesi di gennaio, febbraio, novembre e dicembre, con il segno positivo i restanti otto mesi, con gli italiani in aumento soltanto a marzo, aprile e maggio e gli stranieri a trascinare la stagione in ogni mese, fatta eccezione per gennaio, novembre e dicembre. La sfida per il 2013 sarà dunque quella di provare a far tornare Taormina una destinazione appetibile anche nei mesi non di stagione, oltre ovviamente a consolidare la stagione turistica, e questo ricominciando a ragionare in una logica di sistema, che veda tutti gli attori partecipi e protagonisti”.
Salve sig. Mirabile, sarebbe importante, se lei ha dei dati che possano far luce sui problemi che hanno ridotto la presenza di alcune tipologie di turisti su taormina, portarli sotto gli occhi di tutti quelli che, compreso me, hanno l’interesse affinchè la nostra città non paghi delle scelte commerciali sbagliate. Io sono un ingegnere che ha un’impresa edile e pensa che, se il motore del turismo si ferma, si ferma tutta l’economia del nostro piccolo sistema. Il direttore dal canto suo fa il suo lavoro cioè spulciare i dati e dare una spiegazione, forte della sua esperienza, su di essi. Tuttavia non basta, bisogna che i nostri imprenditori non si cullino sugli allori. Dobbiamo essere propositivi, dobbiamo trovare nuove risorse, sia materiali che immateriali, sfruttabili in tempi brevi e che rilancino il mercato. Bisogna che taormina si proponga capo stipite per una battaglia contro l’aeroporto di catania e le compagnie aere che, con i loro prezzi, favoriscono una meta anzichè un’altra. Un detto siciliano dice “cu non parrau fu vurricatu vivu”. Cosa intendo? Che pur avendo grandissime potenzialità, siamo li a lamentarci pero senza far niente. In questi giorni Piero Angela ha dato una lezione su cosa è la politica e cosa l’imprenditoria. Noi imprenditori creiamo ricchezza, noi imprenditori dobbiamo essere a proporre il nostro prodotto ed il nostro prodotto è Taormina e dintorni.
Il Direttore del sevizio turistico , forse farebbe bene a menzionare i costi del pacchetto turistico acquistato al’estero , e il costo del turista che arriva senza pacchetto ., questo magari potrebbe giovare visto che questo giornale on line e visitato un pò in tutto il mondo .