Taormina. Una nonna particolarmente attenta alla pulizia, ma anche briosa, energica, simpatica e soprattutto una grande raccontatrice di storie. Questo era Nonna Tonia, la protagonista del libro “E’ andata così” dell’autore israeliano pluripremiato Meir Shalev, edito da Feltrinelli, presentato ieri sera nel corso della terza serata del Taobuk, il Festival Internazionale del Libro che, sera dopo sera, sta riempiendo di pubblico la terrazza dell’Archivio Storico di Taormina. “E’ andata così era quello che ripeteva mia nonna al termine di ogni racconto – ha spiegato Meir Shalev – ed è per questo che ho intitolato il mio libro così, un omaggio a lei”. Un altro autore internazionale, quindi, dopo Nicolai Lilin, che ha accettato l’invito dell’organizzatrice e ideatrice del Festival, Antonella Ferrara, che ha creato una manifestazione di assoluta qualità con il sostegno dell’assessorato alla Cultura retto da Antonella Garipoli e il sostegno di partners importanti come la Regione Siciliana, il Comitato Taormina Arte, l’Università degli studi di Catania, l’Università degli studi di Messina, associazioni autorevoli come l’Associazione Albergatori Taormina, l’Associazione Imprenditori per Taormina, la Fidapa e il Garden Club e importanti realtà imprenditoriali come Gais Hotel Group, San Domenico Palace Hotel, Grand Hotel Timeo, Babilonia Centro Culturale, Effezone. Taobuk, inoltre, conta su un comitato scientifico presieduto da Franco Di Mare. “Shalev è uno scrittore che ha la capacità del comune sentire assolutamente unica, descrive, sente e apprezza le donne, con un tema ricorrente nella sua scrittura, in maniera straordinaria”, ha detto Elena Loewenthal, scrittrice e traduttrice, che ha in questo caso tradotto il libro in italiano e presentato il volume all’appuntamento di Taobuk. “Io non penso di descrivere le donne in generale come categoria – ha ribattuto Shalev – descrivo delle donne precise ma è vero che quando ero ragazzino avevo più feeling e dimestichezza con la parte femminile della famiglia piuttosto che con gli uomini. Per principio devo dire che rispetto agli altri ragazzi che abitavano il villaggio io ero più piccolino e basso mentre gli altri già lavoravano nei campi, a me piaceva leggere, ascoltare le storie e quindi passavo la maggior parte del mio tempo in casa e quindi molto spesso capitava di assistere alle conversazioni al femminile durante le pulizie, sia quando davano da mangiare agli animali quindi non solo raccontavano delle storie ma si dicevano anche cose tipicamente femminili. E loro non sapevano che io ascoltavo con attenzione e poi ho una grande memoria. Dopo la pubblicazione dei primi libri, la famiglia mi ha chiamato in una sorta di corte marziale, per leggere cosa avevo scritto”. Shalev ha anche avuto il tempo, a margine della conferenza, di parlare del conflitto arabo-israeliano. “Sono convinto che, come in tutte le guerre, anche questa è destinata a finire, si tratta solo di avere pazienza. Certo questo ha radici molto profonde, ragioni religiose alla base, ma credo fermamente che nel XXI secolo non si può reagire ammazzando gli altri solo per aver visto un video becero e stupido, che io ho avuto modo di vedere in parte, come quello che ha causato una rivolta in molti paesi arabi. Ci sono altri modi di reagire – ha concluso l’autore- non certo uccidendo”. Subito dopo l’incontro con lo scrittore Shalev, è stata la volta della scrittrice Rose Galante, italo-americana, intervistata dalla giornalista Letizia Carrara che ha presentato il testo dell’autrice “Perché non lo lascio?”, edito da Antigone, nel quale la scrittrice affronta un problema molto delicato, quello della violenza sulle donne. “E’ normale che un uomo e una donna litighino – ha detto l’autrice – noi donne spesso provochiamo gli uomini ma se l’uomo è disponibile ad ammettere che la forma della sua rabbia si trasforma in violenza, che è dentro di lui, si può salvare una famiglia”. Al termine degli incontri, è stato proiettato il documentario “Pirandello e il Cinema” realizzato dal regista Giuseppe Tornatore, a cura dell’associazione “La Zattera dell’Arte”, dedicato al rapporto tra gli scrittori siciliani e il cinema.