Giardini. L’integrazione tra il mondo dell’istruzione e il lavoro e la necessità di intervenire per limitare l’effetto dei tagli nel settore sono stati gli argomenti al centro del dibattito della prima giornata della conferenza regionale della scuola siciliana. Durante il confronto, condotto dall’assessore regionale alla Pubblica istruzione, Lino Leanza, insegnanti, presidi, rettori e sindacati hanno sottoposto all’attenzione della Regione il difficile rapporto tra scuola e occupazione e le difficoltà di organico in Sicilia causate dalla riduzione del numero degli insegnanti e del personale amministrativo. “In Sicilia – ha spiegato Leanza – esiste una scuola di qualità. Ma non possiamo nascondere le criticità. I tagli ci hanno penalizzato. Rispetto alle altre regioni, abbiamo sopportato una differenza di trattamento. E poi ci sono i problemi strutturali, i disservizi, la mancanza di tempo pieno. Non ci nascondiamo, sappiamo che dobbiamo migliorare. L’obiettivo di questa due giorni sulla scuola è di ricevere proposte concrete per poi, sulla base di queste, realizzare un progetto valido per tutti. Nel frattempo, però, la Regione si è mossa, facendo tornare in servizio circa 1.700 docenti di sostegno che erano rimasti fuori a causa dei tagli previsti nella finanziaria nazionale”. Ai lavori hanno partecipato anche Giovanni Bocchieri, capo della Segreteria tecnica del ministro dell’Istruzione, Mariastella Gelmini, e Giovanni Biondi, capo del Dipartimento del ministero dell’Istruzione. Nel pomeriggio di ieri, il Dipartimento regionale della Pubblica Istruzione, guidato da Patrizia Monterosso, ha organizzato alcuni stand per fornire informazioni sulle nuove sfide che dovrà affrontare la scuola siciliana e si sono svolte tre conferenze tematiche durante le quali si è parlato di Fondo sociale europeo, Percorsi triennali scuola-lavoro e Sezioni Primavera. Oggi cala il sipario sul meeting. Si comincia con la tavola rotonda. Le conclusioni saranno affidate a fine mattinata all’assessore Leanza.