Taormina. La Compagnia della Guardia di Finanza di Taormina, diretta dal capitano Sergio Commendatore, ha scoperto una società con sede a Savoca operante nel settore del commercio all’ingrosso di animali vivi e carni macellate fresche, che ha occultato al Fisco, tra il 2005 ed il 2007 oltre € 12.600.000,00 di ricavi “in nero”, sottratti anche ai fini IRAP, costi non deducibili per quasi € 540.000,00, I.V.A. evasa per €. 2.180.000,00. È stato altresì scoperto l’utilizzo di fatture false per € 546.272,00. La complessa attività ispettiva ha permesso di constatare che la società in esame effettuava acquisti di bovini vivi da fornitori comunitari, documentando gli stessi con fatture risultate false, poiché emesse da un “missing trader”, cioè da una società cartiera fittizia operante nella provincia di Milano, a sua volta segnalata all’Autorità Giudiziaria, che si interponeva nelle transazioni commerciali al fine di nazionalizzare i predetti acquisti e consentire così alle varie imprese di detrarre l’imposta relativa. Tramite la banca dati nazionale dell’Anagrafe Bovina, presso la quale i verificatori hanno proceduto direttamente all’esame di circa 1.400 bovini tramite i relativi marchi auricolari, si è proceduto alla ricostruzione di tutti gli acquisti e vendite di bovini vivi effettuate, constatando violazioni sia per la vendita sia per l’acquisto di merce non documentata da fattura. Mediante l’effettuazione di indagini finanziarie si è invece constatato che la società aveva occultato numerosi conti correnti che venivano utilizzati per le varie transazioni commerciali, procedendo pertanto alla ricostruzione delle basi imponibili da sottoporre a tassazione e delle relative imposte. Le indagini si sono concluse con la denuncia a piede libero presso la Procura della Repubblica di Messina del rappresentante legale della società per i reati tributari di infedele presentazione della dichiarazione dei redditi ed IVA per utilizzo di fatture false, nonché di mendacio bancario per avere presentato all’anticipo false fatture attestanti crediti inesistenti nei confronti di vari clienti, al fine di ottenere da parte degli istituti bancari concessioni di credito per l’azienda da lui amministrata. Nell’ambito delle stesse indagini, è stata formulata ed accolta dall’A.G. competente una proposta di sequestro per equivalente per un totale di € 2.844.453,00 che ha portato, allo stato, al sequestro di denaro contante e beni immobili per un totale di oltre € 750.000,00. L’odierna attività completa la più ampia indagine di polizia tributaria condotta dalle Fiamme Gialle della Compagnia di Taormina che, nel mese di aprile scorso, aveva portato alla scoperta di un’ingente evasione, quantificabile in oltre 27,4 milioni di Euro di ricavi non dichiarati, 2,7 milioni di Euro di Iva evasa e circa un milione di euro di IRAP evasa.