Taormina. Si prospetta un Consiglio provinciale ad “hoc” a seguito della sentenza del Tar di Catania che, di fatto, ha annullato l’affidamento della Riserva naturale orientata di Isolabella al Cutgana dell’Università di Catania. “Chiederemo che l’assemblea di Palazzo dei Leoni – ha annunciato il consigliere provinciale di Sicilia vera, Pippo Lombardo – discuta dell’emergenza gestionale a cui sarà sottoposto il tratto di mare più bello della nostra costa. Chiederemo che la Provincia, che ha già gestito l’area, in questa vacatio, si occupi della gestione provvisoria e che poi effettui tutti i passi successivi per una attività che sia stabile. La zona-simbolo del turismo di Taormina non può rimanere nell’incertezza”. Si tratta di una situazione che riguarda più specificatamente l’area a terra della baia visto che l’isolotto in se stesso rimarrà sotto la stretta osservazione del museo archeologico di Giardini Naxos da cui dipende. “Sicuramente – ha affermato la direttrice del museo, Maria Costanza Lentini – proseguiremo nella nostra attività”. Insomma, saranno scongiurati “i picnic in costume da bagno” che prima dell’attuale assetto burocratico si svolgevano, tranquillamente, tra scogli ed anfratti dell’isola. Sicuramente rimane un clima di assoluta difficoltà per quanto riguarda l’arenile. Il Wwf, che ha gestito quella parte per sette anni, aveva indicato un indirizzo che era ispirato ad un certo rigore ambientalista. Sicuramente il tentativo di questi anni era stato quello di non arrivare ad eccessi, ma ormai sono in tanti che ricordano, con nostalgia, quei momenti dove si viveva aria di vera Riserva sulla spiaggia. Adesso la situazione, nel corso della stagione balneare che è alle porte, potrebbe essere di non facile programmazione. Restano, comunque, su quella parte di costa alcune ordinanze della Capitaneria di porto che dovranno essere garantite da una costante presenza di uomini e mezzi. Nel frattempo Palazzo dei Giurati sta allestendo già i cosiddetti “corridoi di lancio” che dovrebbero garantire l’accesso ai natanti a terra in zone riservate ed individuate in modo tale da non disturbare i bagnanti.
L’amministrazione di oggi : per poter intervenire dovrebbe far guerra burocratica con i colleghi del passato, i quali a loro volta la farebbero a quelli attuali.
E una catena a circolo chiuso, ma se dovesse spezzarsi una maglia …….
E continua l’assordante silenzio dell’amministrazione!
Magari si arrivasse a comprendere che oramai l’ambiente e’ la componente fondamentale di ogni offerta turistica oltre che patrimonio dei nostri figli!