Nel 2011, l’impegno profuso dai reparti della Guardia di Finanza dipendenti dal Comando Provinciale di Messina, tra cui la Compagnia di Taormina, diretta dal capitano Sergio Commendatore (che ha raggiunto risultati eccellenti), si è rilevato assai proficuo ed incisivo nell’ambito dell’attività eseguita rivolta alla lotta all’evasione fiscale. Nel decorso anno, l’attività di verifica fiscale e di controlli si è complessivamente estrinsecata con l’esecuzione di 968 atti ispettivi. Scoperti circa 187 milioni di euro sottratti a tassazione in materia di imposte dirette e 56,5 milioni di euro ai fini dell’imposta sul valore aggiunto in termini di imposta evasa o non versata, con un incremento rispetto all’anno precedente, e l’accertamento di 143 violazioni costituenti reato in pregiudizio di 107 soggetti. I risultati ottenuti sono ragguardevoli se rapportati alla realtà del territorio, che, come l’intero contesto nazionale, soffre della negativa congiuntura economica. In ordine all’applicazione dei sequestri e confische per equivalente per reati tributari nel corso del 2011 sono state avanzate 15 proposte per un valore in euro di circa 9,4 milioni ed eseguiti 9 provvedimenti di sequestro per un valore in euro di circa 3,1 milioni. Tale strumento normativo, introdotto con la Finanziaria 2008, permette di aggredire direttamente il patrimonio degli evasori, a garanzia del credito erariale vantato dallo Stato, proprio sequestrando in via preventiva beni, denaro e altre utilità per l’entità concorrente alle somme evase. Le finalità sono quelle di evitare che quanto dovuto dai contribuenti sanzionati resti inesigibile. Il rafforzamento dell’attività ispettiva ha riguardato in particolare il contrasto all’economia sommersa. In tale ambito, si è pervenuti alla scoperta di 160 operatori commerciali evasori totali e 22 evasori paratotali, con l’accertamento di circa 129 milioni di euro di ricavi sottratti e oltre 30 milioni di euro di Iva evasa. Le categorie che risultano maggiormente coinvolte dal fenomeno sono Edilizia/Ristrutturazioni 35,2%, Alimentari 12,6%, Ristorazione-Alberghiera 7,7%. Si segnalano le seguenti operazioni di servizio: il Nucleo di Polizia Tributaria di Messina ha eseguito il sequestro “per equivalente” di beni mobili ed immobili, conti correnti bancari e titoli obbligazionari, facenti capo ad un imprenditore messinese, operante nel settore dell’edilizia, del valore di circa 2 milioni di euro. Le indagini hanno fatto emergere un’evasione complessiva di oltre 16 milioni di euro, della quale una parte rilevante si è realizzata grazie alla complicità di numerosi cittadini acquirenti di singole unità immobiliari in vendita, che attestavano nel rogito notarile un prezzo di acquisto per importi inferiori – in media dal 30 al 40% – rispetto a quello effettivamente corrisposto. La Compagnia di Messina, nel corso di due operazioni, ha scoperto la titolare di una gioielleria e quella di un ristorante, che pur rilasciando ai clienti “regolari” scontrini fiscali per le vendite effettuate, la prima, e “regolari” ricevute fiscali per le somministrazioni dei pasti erogati, la seconda, omettevano, a fine anno, di presentare i modelli dichiarativi dei redditi sia ai fini delle Imposte sui redditi sia ai fini I.V.A.. La prima, addirittura, per ben 17 anni. Nel primo caso sono stati recuperati a tassazione complessivamente 1,6 milioni di euro di “redditi in nero”, per gli anni d’imposta dal 2005 al 2009. Nel secondo, invece, sono stati recuperati a tassazione complessivamente 3,3 milioni di euro di “redditi in nero” ed ai fini Irap e 100 mila euro di I.V.A., per gli anni d’imposta 2008 e 2009, oltre a 500 mila euro di ricavi non registrati per l’anno 2010. Entrambe sono state denunciate alla locale Procura della Repubblica per il reato di omessa presentazione della dichiarazione ai fini II.DD.. Sempre la Compagnia di Messina, ha scoperto un autotrasportatore della provincia che per gli anni dal 2007 al 2010 aveva omesso di dichiarare al fisco i propri ricavi. L’attività ispettiva ha consentito di constatare che il soggetto economico sottoposto a verifica fiscale aveva omesso di dichiarare ricavi derivanti dalla propria attività lavorativa, consentendo il recupero a tassazione di oltre 3,5 milioni di euro ai fini delle Imposte sui redditi ed ai fini Irap, oltre ad un’Iva dovuta per oltre 700 mila euro. L’amministratore di fatto della ditta verificata è stato denunciato alla locale Procura della Repubblica per il reato di omessa presentazione della dichiarazione ai fini II.DD.. Inoltre, nei suoi confronti è stato disposto il sequestro preventivo per equivalente del patrimonio immobiliare, costituito da terreni e fabbricati. Sono stati inoltre scoperti 249 fra lavoratori in nero e irregolari. In ordine al corretto adempimento agli obblighi strumentali, sono stati effettuati a 7.197 controlli in materia di ricevute e scontrini fiscali, che hanno consentito di riscontrare 2.521 irregolarità con un’incidenza, a livello provinciale, del 35,03% sul totale dei controlli; solo alla sede di Messina, tale percentuale sfiora il 43%. Le categorie economiche maggiormente coinvolte risultano essere l’alimentare con una percentuale di irregolarità del 42%, l’abbigliamento 13%, ristorazione-alberghiero 11%, vendita ambulante di vari generi 10%, barbieri e parrucchieri 4%, altre 20%. Inoltre 103 sono stati i provvedimenti di chiusura di esercizi commerciali eseguiti e 93 le proposte di chiusura formulate.