Da Jenny Gullotta, riceviamo e pubblichiamo: “Caro direttore il Comitato Amici delle Contrade le comunica che dopo il forte e devastante nubifragio di mercoledì 9 novembre a Mastrissa ci sono innumerevoli frane in alcuni punti. I danni sono gravi e si deve al più presto prevedere degli interventi ingenti quanto urgenti perchè questa volta questa è l’unica strada che è rimasta. Infatti il torrente S. Venera ha completamente inghiottito la strada di Dammari, non esistono più due ponti, uno era quello che collegava la contrada di Dammari con Trappitello e un altro era quello che collegava circa sei famiglie con Trappitello. La situazione è gravissima. Entrambi i Comuni (Taormina e Castelmola) sono intervenuti tempestivamente, infatti sono state rimosse dal Comune di Taormina le pietre sotto i piloni dell’autostrada e alcuni canali di scolo sono stati puliti. Il Comune di Castelmola invece ha contato e conta ancora sulla disponibilità di alcuni privati che muniti di ruspa hanno immediatamente liberato le principali vie di fuga. Purtroppo però questi interventi non devono essere fatti dopo dei temporali come quello di mercoledì 9, si deve pensare per tempo a pulire i canali di scolo, si deve pensare per tempo a non fare gli incivili buttando spazzatura nei tombini, si deve pensare per tempo a fare interventi seri perchè le disgrazie si scongiurano non solo confidando nella provvidenza ma cercando di reperire soldi per fare progetti seri, risolutivi e efficaci. Non ci sono altre soluzioni, queste strade devono essere ripristinate ma non solo perchè chi sta in queste zone non ha nessuna intenzione di andarsene ma anche perchè se queste strade non venissero rifatte, se i torrenti non venissero ripuliti e se queste zone venissero abbandonate Trappitello e Giardini sarebbero spazzati sotto le piene di torrenti che stanno diventando fiumi. Ribadiamo che la situazione è grave quanto seria. Ora vogliamo solo fatti e non parole. Cordiali saluti”.
Ci vuole una sana e seria politica di tutela del territorio. Subito! e senza aspettare che un’altra alluvione faccia ancora più danni. E non è che i problemi si risolvono solo edificando muri di contenimento,di protezione,od altro,ma evitando di costruire dove non si può. Di fronte ad un terremoto ci si può difendere realizzando case antisismiche; ma davanti ad un tsunami non esiste protezione alcuna. Basterebbe solo non trovarsi sul suo percorso, che è facilmente prevedibile.Se questo non accadrà e questi fenomeni,come sembra,dovessero diventare frequenti e più violenti,allora assisteremo ad un abbandono di queste aree.
Con la natura non si scherza!
Quando la barca affonda, i marinai scappano e resta solo il capitano ! forse era opportuno che prima di scappare, i marinai, mettessero in salvo la barca !!! … e chi vuole capire capisca !!!