Taormina. Si allunga la schiera di quanti hanno chiesto, negli anni, l’apertura di una casa da gioco nella “Perla dello Jonio”, ma di tavoli verdi e roulette, in senso tradizionale, non si vede neanche l’ombra dagli Anni Sessanta. Adesso il deputato di “Popolo e territorio”, Domenico Scilipoti, ha presentato, appunto, alla Camera una proposta di legge nella quale chiede la riapertura di case da gioco a Taormina e S. Pellegrino Terme. Un altro disegno di legge è stato presentato, di recente, da Roberto Mario Sergio Commercio (Mpa). C’è poi una proposta regionale inoltrata all’Assemblea regionale siciliana, dal deputato dell’Mpa, Giuseppe Arena, che chiede l’apertura di ben sei casinò siciliani. Insomma si rimpingua l’elenco di quanti hanno tentato la via di una legge ad hoc. Diversa fu, nel tempo, l’iniziativa dell’on. Francesco Stagno d’Alcontres, che indicò la necessità di una legge nazionale che regolamentasse la materia. Di tentativi in tal senso ve ne sono stati tanti e per esempio l’iniziativa dell’Mpa, ha avuto il benestare dell’on. Carmelo Lo Monte. Si ricorda, inoltre, la battaglia del “Comitato promotore per il Casinò di Taormina”, dello scomparso Luca Puglia, che ebbe l’appoggio di tanti onorevoli regionali nel tentativo di far approvare una legge voto regionale da inoltrare al Parlamento. Un percorso analogo venne effettuata anche dall’onorevole regionale, Nino Beninati. Tutte le richieste hanno avuto, però, un esito assolutamente negativo. Neanche l’istanza, effettuata in proposito, del sindaco, Mauro Passalacqua, al presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, è andata a buon fine. Si parlava di un’imminente discussione generale da parte delle due aule del Parlamento, sotto la spinta del ministro, Michela Vittoria Brambilla, risultato: ancora nulla. Il disegno di legge di Scilipoti arriva mentre gli amministratori, con in testa il primo cittadino, sono a buon punto, sul progetto kursaal dei giochi computerizzati. Si conta di aprire i battenti entro fine anno. Si ha già a disposizione anche la sede che potrebbe essere un noto ristorante ubicato in un palazzo antico, mentre si parla già di una riapertura in grande stile della mitica Villa Mon Repos, l’antica sede del casinò di Don Mimì Guarnaschelli. E’ risaputo, appunto, che i Comuni aderenti all’Anit (Associazione nazionale per l’incremento turistico), pur cercando di avviare il mini-casinò, forti anche dell’asse Gamenet ed il Casinò di Campione d’Italia, non hanno rinunciato al sogno della sala tradizionale.
Beh, arriva tardi L’On. Scillipoti, forse non sa che il nostro Sindaco fa parte dell’MPA e grazie all’incessante operato del Presidente Lombardo siamo alle soglie dell’apertura del Casinò e comunque anche grazie all’ANCI ed a Nino Strano che giornalmente si battono per la nostra casa da gioco!!!!
scilipoti???siamo messi proprio bene….più si va avanti e più taormina si circonda di persone dalle capacità discutibili e con opere che secondo me non servono alla nostra bellissima città!!!
porticciolo, casino…pensiamo alle cose serie e non a come iniziare opere che finiranno tra 10 anni (se va bene)…