Taormina. Il consigliere comunale di maggioranza Jonathan Sferra dice la sua sull’argomento casinò. “In un momento in cui si riaccendono i riflettori sulla possibilità che Taormina possa avere il casinò, non quello vero, ma quello di seconda categoria – spiega Sferra – riteniamo sia opportuno fare alcune riflessioni. Taormina ebbe il vero casinò tra il 1963 ed il 1965, che non venne più riaperto per incapacità o volontà politica a vari livelli. Adesso si insegue una seconda via, quella del casinò virtuale, fatta da macchinette automatiche trovabili anche nei ritrovi più squallidi di qualsiasi luogo e città d’Europa. Il sindaco, attraverso la sua idea di voler realizzare il casinò virtuale, ha delineato fortemente la volontà dell’Amministrazione di inseguire modelli turistici diversi da quelli del passato, dove la qualità turistica primeggiava sulla quantità. Si tratta di una scelta politica discutibile che non condividiamo per diversi aspetti, in particolar modo per la storia della nostra città, le sue dimensioni e le sue peculiarità paesaggistiche. Essa va anche in forte contrasto con l’evoluzione economica di Taormina che ha visto numerosi investimenti negli alberghi a 5 stelle, incrementando cosi i posti letto di questa categoria. La casa da gioco virtuale non contribuirebbe nemmeno ad incrementare l’offerta turistica, cosi come farebbe invece il campo da golf, ma potrebbe causare invece una minore capacità di spesa da parte della clientela nelle varie attività commerciali, creando cosi un ulteriore danno all’economia delle famiglie taorminesi. Taormina non ha certamente bisogno di accaniti giocatori da un euro, ma dell’eleganza e dell’esclusività dei tavoli verdi e di eventi correlati da presentare particolarmente nei mesi di bassa stagione. L’Amministrazione, anziché inseguire false imitazioni di casinò, dovrebbe concentrare ancora di più i propri sforzi sulla valorizzazione culturale della città presentandosi all’altezza delle migliori località d’Italia. Dovrebbe pensare ad un piano urbanistico e viario serio cercando di ridare ordine alla caoticità che ci affligge quotidianamente. Solo cosi si potrà rilanciare il turismo di livello ed incrementare l’offerta lavorativa per una economia cittadina sostenibile”.
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Signor Gef condivito con lei da Taorminese d.o.c
Davvero, resto esterrefatto nel sapere che le argomentazioni taorminesi sono le stesse di 20 anni fa. Identiche, non cambiano. Si vede in questo utopico casinò la “soluzione definitiva”. Ora, non è che in Italia manchino esempi simili da cui poter trarre insegnamento non è che manchino quelli, se chi inizia un progetto di questo tipo avesse voglia di trovare davvero una soluzione. No, non mancano gli esempi. Pariamoci da persone intelligenti, non da scemi; che tipo di turismo porterebbe un casinò a Taormina ? Persone che entrano lì, spendono quello che devono spendere e poi girano per il Corso Umberto portando soldi ai commercianti taorminesi ? Non credo proprio. Io me li vedo già i fequentatori di quel casinò. Proprio li vedo ! Entrano lì, spendono i loro quattrini e poi… chi è ricco davvero se ne torna nel suo 5 stelle extra lusso di gestione non Taorminese, con dipendenti non taorminesi senza manco vederlo, il Corso Umberto, magari per rinchiudersi in camera con qualche bella escort d’alto borgo e quelli invece che si sentono “ricchi per una sera”, coda tra le gambe tornare a casa loro, magari a bere per dimenticare le perdite. Il casinò ci può anche stare, ma come soluzione parallela ad altre, perché il casinò da solo servirebbe a concentrare i soldi in un unico posto che escluderebbe la loro ripartizione tra gli altri commercianti. Ovviamente per “altri commercianti” che non mi si parli di gioiellerie o antiquari… quelli si sa che non hanno problemi di profitto. Mi capita di parlare con molte persone che vengono a Taormina per vacanza, la consiglio a molti perché l’amo… e nessuno, nessuno di questi mi ha mai detto “sai cosa manca a Taormina ? Un casinò !!”, no, mai nessuno mi dice questo… mi dicono piuttosto: “ma le commesse nei negozi perché sono così sgarbate ?” oppure: “perché nei ristoranti mi trattano a pesci in faccia, come se i miei soldi gli facessero schifo ? Eppure non si vergognano a servirmi pasta precotta…” o anche: “ma perché nei centri informazioni turistiche ci mettono 10 minuti prima di prendermi in considerazione, lasciando le loro chiacchere personali ?” o anche: “perché i vigili sono arroganti, gradassi e sembra che li si disturbi quando chiedi loro aiuto per vivere bene il paese ?” e anche: “ma perché tutto quel degrado ? Sporca, strade scassate…”. Questo mi dicono. Io farei un bel sondaggio tra i turisti per avere una mezza idea delle necessità REALI del paese. Casinò ? Si, certo… ma dopo altro. Se poi è di nuovo la scusa per avere finanziamenti regionali… e allora è inutile stare a parlare, è ovvio che si procederà in quel senso. Ma almeno fatelo, però, non prendete solo i finanziamenti come al solito, per creare una nuova “incompiuta”.
Sono d’accordo Sferra! Bisogna battersi per il casinò sì…ma quello vero e con i tavoli verdi…le slot consentite dalla legge ormai si trovano ovunque, dagli alberghi più lussuosi ai bar di periferia…ma forse questa battaglia dovrebbero farla prima di tutto i nostri “cari” deputati che scaldano le sedie a Palermo e a Roma, invece di mangiarsi i soldi e buttare parole al vento! Il problema è che continuiamo a votarli
Giovane imprenditore… non sarebbe meglio puntare sugli eventi culturali nella bassa stagione, tosto che portare altro squallore e ciarpame al seguito che si batte per un ventuno al blackjack?
Certo immaginare di vedere ,soprattutto al sabato sera, giovani e meno giovani girovagare per le vie di Taormina per recarsi infine,drogati dal gioco,in questo “casino Virtuale”,farebbe proprio pena. Pertanto non mi stancherò mai di ripetere a chi ci amministra:prima di fare,bisogna tanto pensare.
Spero,quindi,che gli stessi amministratori facciano propria la riflessione del consigliere Jonathan Sferra,e nel condividerne il contenuto,abbandonino definitivamente l’idea di portare avanti questo progetto.
CONCORDE con Sferra!!!!!!
Beh, cercare una logica nell’azione dei nostri dipendenti/amministratori mi sembra un po troppo!
La prassi vuole che dopo le elezioni ci si limiti a commentare i sorrisi soddisfatti del carneade di turno magnificato da una foto sull’edizione locale del quotidiano di zona!
La differeneza di trattamento subita da una iniziativa importante come il golf rispetto al “fascino” sempreverde del casinò da l’idea della maturità complessiva della nostra classe pseudopolitica!
Consigliere Sferra in tanti a Taormina sperano che Lei non parli ai nostri polititici sordi o a quelli troppo furbi o ingenui che si sono fatti abbindolare dalle potenti lobby delle case da gioco che in tutti questi anni certo non hanno aiutato la riapertura del CASINO’ DI TAORMINA. Quello vero però non quello dei “POVERI” da terzo mondo a cui vorrebbero iscrivere il nostro “blasone turistico” !!! Nei lustri passati i nostri padri e i nostri nonni hanno con tutte le loro forze combattuto per emergere con forza nel turismo internazionale e adesso invece ci si vuole far precipitare nella mediocrità che non ci spetta e non ci può spettare.
Siamo con Lei CONSIGLIERE SFERRA e l’appoggeremo in tutte le iniziative che vorrà proporre alla Città!
O SI CAMBIA O SI CAMBIA!
Il consigliere Sferra ha un miliardo di ragione; mi corre l’obbligo però di sottolineare che nel 1963/1965 c’era, si, una maggiore percentuale di turismo di élite, però le attività commerciali ed alberghi e ristoranti erano molto, ma molto meno, rispetto ad oggi. Quindi la ricchezza era distribuita tra pochi!
Dopo quel periodo si è avuto il proliferare di negozi piccoli, piccolissimi e grandi; pubs ricavati nei sottoscala (ricorro al paradosso per far comprendere meglio il pensiero),piccoli ristoranti,e così via…
Se adesso ricorriamo al solo turismo di élite rischiamo (anzi, già è accaduto e sta ancora accadendo) che molti ‘giganti dai piedi d’ argilla’ e i ‘piccoli e/o piccolissimi’ moriranno appresso a quelli che sono già spirati in questi ultimi tempi a causa di crisi economiche, rinnovo di contratti d’affitto raddoppiati, se non addirittura triplicati, fedi d’ingresso esageratissime, immobilismo istituzionale.
e poi…i veri imprenditori turistici della citta’…tanto per intenderci quelli che hanno i negozi piu’ belli…e rinomati..dovrebbero essere d’accordo con noi…il “casino”…qualificherebbe in modo internazionale taormina.!!forse……..pero’ a qualcuno..(a taormina )questo non piace!!
siamo pienamente..d’accordo su questo..argomento.jonathan .la riaperura, del casino’…(perche’ di riapertura si tratta)…e’ la cosa auspicabile..anche in…regime di cogestione…con sanremo…le macchinette….riempirebbero taormina..di una marea di gente..che non aiuterebbe l’economia cittadina..anzi la mortificherebbe…squalificando….l’autorevolezza degli alberghi a cinque stelle….e non servono leggi nazionali..che regolamentino richieste di altre localita’….taormina e taormina…..palermo dove c’erano i florio…e una tradizione culturale mittel-europea..non sie’ sognata mai di chiedere il casino’!!!quindi..i veri sostenitori..del rilancio economico e culturale di taormina si battano per la sua riapertura….senno’ una sala bingo..per casalinghe frustrate….e perditempo incalliti…la troviamo a messina e catania……..fate voi…..