Castelmola. “Un ufficio ad indirizzo turistico in contrada Pandolfo”. E’ questo l’obiettivo di un progetto di riqualificazione che potrebbe determinare, se realizzato, una rivoluzione in un’intera area nel vasto territorio del piccolo borgo molese. “Siamo entrati – ha spiegato il sindaco, Antonietta Cundari – nella graduatoria per accedere al finanziamento. Questo ci fa ben sperare per ottenerlo. In ogni caso stiamo partecipando a tutti i bandi regionali che abbiamo a disposizione”. Il progetto di cui si parla è certamente ambizioso. Si vuole effettuare, infatti, una sorta di ufficio per l’accoglienza che sia inserito in un contesto altamente riqualificato. Per questo motivo sono stati coinvolti i privati che avranno la possibilità anche di sistemare le proprie facciate delle abitazioni. Il tutto per realizzare un contesto altamente presentabile a quanti si troveranno a visitarlo. “Si tratta di un piano di riqualificazione complessiva – ha proseguito il primo cittadino – che vede anche la ristrutturazione di una parte di acquedotto”. Ed, infatti, si parla anche del ripristino di antiche fontane e di un serbatoio dell’acqua di interesse storico che si trova ubicato in contrada Serrocastagna. Il piano prevede anche la riorganizzazione della Viabilità. Insomma potrebbero essere organizzato anche una sorta di percorso turistico che parte da una zona limitrofa al centro per avviare piccole escursioni. “Devo ricordare inoltre – ha concluso infine il promo cittadino – che nella progettazione svolge un ruolo fondamentale l’inserimento della villa dove si trova la tomba di Florence Trevelyan. Questa è considerata di interesse storico e serve a valorizzare la fattibilità di questo ambizioso progetto”. Il finanziamento per realizzare questo sogno sarà, se tutto l’iter dovesse andare un porto, attribuito dall’assessorato regionale alle Attività Produttive. Si parla di fondi per almeno un milione di euro. Ma vi sono, comunque, altre possibilità per il piccolo centro. Si sta puntando, infatti, a combattere la desertificazione delle contrade di campagna. In questo caso si parla di fondi dell’assessorato regionale al Territorio ed Ambiente. Un piano d’intervento questo che considera anche la regolamentazione delle acque. Anche in questo caso si spera che si possa accede ai soldi messi a disposizione dalla Regione.
io penso che a fronte degli ultimi mesi di amministrazione si sta solo cercando di sparare le ultime cartucce, tanto di cappello se il comune fa del suo meglio per ottenere finanziamenti ma che li investa in cose concrete perché se la paura del primo cittadino è quella della desertificazione delle contrade farebbe bene a farsi un esame di coscienza di come vivono quei cittadini che ogni volta devono fare i conti con il maltempo che se non hanno i soldi per pagarsi la ruspa sono costretti a dormire altrove o che l’erba delle “strade gruviera hanno ormai preso il sopravvento al normale passaggio delle auto” e che bisogna armarsi di decespugliatore? Tanto sanno solo rispondere che soldi non ce ne stanno…. ma se poi i soldi vengono investiti così!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
leggere si legge tanto non ho capito cosa si farà,un ufficio turistico! si aggiusterà l’acquedotto! si sistemeranno le strade! si eviterà la desertificazione! ho l’impressione che si proclamino intenti, e se non si realizzeranno la colpa sarà della Regione che non ha finanziato. Forse dovreste avere le isee più chiare e cercare quello che è finanziabile magari attivando preogettazioni a forte valore omogeneo e non con queste caratteristiche dove sono certo e prevalsa la logica estemporanea.