Castelmola. “Urge affrontare il problema della messa in sicurezza della contrada Mastrissa mediante progetti di respiro comprensoriale”. Un appello alla collaborazione, questo, che viene lanciato da parte di alcuni personaggi politici di spicco del piccolo centro. “Proprio quando veniamo a conoscenza – ha affermato, per esempio, il consulente dell’assessorato regionale al Turismo, Orlando Russo – che la Provincia regionale di Messina, grazie all’intervento del dirigente tecnico, Salvatore Celi, ha già dato mandato per la realizzazione di un progetto da 200mila euro da effettuare in contrada Rossello, dove la situazione peggiora ogni giorno che passa, sono convinto che si debba fare in modo di catalizzare altri finanziamenti. Oltre ad attingere alla risorse di Palazzo dei Leoni, una via privilegiata potrebbe essere quella della Comunità europea. In questo caso, però, bisogna avere in mano una progettazione complessiva e che riguardi tutto il territorio. Urgono, cioè, piani d’intervento di grande respiro che possano coinvolgere Taormina e anche Giardini Naxos”. Si parla, dunque, di comprensorialità per salvare dal dissesto idrogeologico la popolosa contrada Mastrissa che si trova a cavallo fra territori di almeno tre Comuni. Dello stesso avviso di Russo si è trovato anche Orlando Seminara, rappresentante degli “Amici delle contrade”, sodalizio spontaneo che da anni si batte per risolvere il problema di una popolazione che risiede nell’area in via di sviluppo. “Sulla questione mi sono trovato in sinergia con Russo – ha affermato dal canto suo il presidente del Consiglio comunale di Castelmola, Massimiliano Pizzolo – spero che la stessa collaborazione delle forze politiche che ha condotto all’avvio di una progettazione della Provincia peloritana per centinaia di migliaia di euro, conduca anche alla realizzazione di progetti omogenei. Ormai la linea più diffusa è quella di realizzare opere di grande respiro, piuttosto che piccoli interventi”. Insomma la questione Mastrissa va affrontata probabilmente in maniera più ampia per trovare soluzioni concrete. Da attenzionare, stando ad un recente sopralluogo effettuato dal sindaco di Castelmola, Antonietta Cundari, sono tratti di arterie considerate importanti, come ad esempio, una curva prospiciente il torrente Ciccione, oppure un’altra zona dell’area “Rossello” ed un tratto ubicato in località “Canneto”.
Amplio respiro vuol dire forse gestire tanti soldi in finanziamenti per poi destinare qualcosa per affrontare i problemi reali? Mi sembra che di finanziamenti e le occasioni per sistemare moltissime problematiche ci siano state anche in passato eppure politicamente le facce non cambiano e i problemi restano! Come si presentano come quellic he hanno le soluzioni in tasca ora?
Vorrei aggiungere, che a Mastrissa, non ci sono mai stati problemi di ordine idrogeologico strutturali, ma a mio parere, non di tecnico ma di semplice conoscitore della contrada, tutto nasce da una mancata regimentazione delle acque piovane, che potendo defluire in modo casuale stanno erodendo alcune zone provocando gli smottamenti che tutti sappiamo. Aggiungiamo anche che gli interventi fatti dalla provincia quando fu costruita la strada risalgono all’epoca pre-tangentopoli, basta vedere i muri senza fondazioni e senza ferro, per rendersi conto di come venivano fatti i lavori. E oggi noi ne paghiamo le conseguenze.
Il consiglio che mi sento di dare da semplice cittadino molese al signor Sindaco di Castelmola è quello di ordinare a qualcuno dei suoi numerosi impiegati (stradini, netturbini, giardinieri, ecc., scelga lei chi più idoneo allo scopo) di pulire tutte le canalette di scolo delle acque piovane, che attualmente sono piene di erbacce, detriti e quant’altro, impedendo il normale deflusso delle acque. Cominciamo con queste piccole cose e nel frattempo si pensa come richiedere finanziamenti per interventi più massicci. Io una volta a settimana mi reco in contrada Grimaudo e posso testimoniare come negli ultimi 10 anni non si sia fatto assolutamente nulla a livello di pulizia. Le canalette di cui parlo sopra sono state realizzate lungo tutto il percorso della strada a partire dal ponte dell’autostrada, ma mai nessuno si è curato della loro manutenzione. Il Sindaco mi dirà che è competenza della Provincia, la provincia a suo dire se ne lava le mani come negli ultimi 30 anni? E chi piange le conseguenze siamo noi poveri cittadini. I nostri attuali amministratori devono sapere che il prossimo anno le elezioni si vincono o si perdono a Mastrissa, per cui ci vogliono fatti concreti e non parole stile il sig. Orlando Russo.
Confido nella sensibilità della dottoressa Cundari, che da persona perbene e che ama il suo territorio, saprà come risolvere il problema, che peraltro, avrebbe un costo praticamente pari a zero, basta solo un camioncino e due operai con pala e decespugliatore. Null’altro e iniziamo a risolvere, si spera, un piccolo problema che potrebbe diventare molto molto grosso.
Signori, ci vuole poco per capire i disastri annunciati e quelli in corso, ma da un po di tempo a questa parte si parla fin troppo dell’annata eccezionalmente piovosa che è l’artefice dei dissesti idrogeologici che si sono abbattuti nelle nostre zone. Mai che un consigliere comunale, un’assessore od un sindaco abbiano ammesso dello stato di totale abbandono e dell’incuria in cui sono state lasciate ormai da decenni le principali strade del comprensorio, e tutte le magnifiche scalinate e sentieri naturalistici di cui ne sono parte integrante. Un pò di umiltà e molta pratica, signori, chè il filosofeggiare è cosa d’altri tempi!
P.S.: Non è che lor signori si dilettino di riti tribali, quali la danza della pioggia? No, perchè mi frulla per la capa che l’espediente unico per reperire “fondi” sia ormai quello di dichiarare uno stato di calamità od una somma urgenza. Per l’ennesima conferenza dei servizi ci auguriamo che … spiova.
Orlando Russo,
for Sindaco di Castelmola.
Il cambiamento, ancora una volta nella storia, non può che partire dal basso, quale incoraggiamento per quanti sognano ancora di “cambiare il Paese” piuttosto che di “cambiare Paese”.
Proviamoci tutti assieme.
non ho letto che nell’imminente non si deve fare nulla anzi il contrario, sono d’accordo a programmare un intervento più consistente proprio perchè c’è tutto da rifare dalla reggimentazione pluviometrica al consolidamento statico agli adeguamenti visto che parliamo di strade concepita almeno 50 anni fa con determinati criteri e a determinate condizioni soggette ad eventi atmosferici che oggi sono totalmente cambiate. Divrsamente ci troveremo il prossimo mese a parlare della frana 100 metri più avanti il prossimo ancora di quella pi avanti ancora alla fine non credo che il problemi debbano verificarsi per risolverli, forse è giusto anticipare le soluzioni diversamente immaginate chi ci ha preceduto se avesse utilizzato il principio del nipote cosa ci avrebbe lasciato. scusa e grazie.
Anche tutta l’area di Villagonia è a rischio idrogeologico R4. Perché l’amministrazione comunale non provvede? Si parla di rivalutare l’area. Perché non intervengono, prima che scappi qualche morto.
Marco
concordo con il Signor Sofocle, sono in Sicila da abbastanza tempo da sapere che ogni volta che si parla di “grandi progetti” si stà deviando il discorso, e riguardo alla Mastrissa gli amministratori dovrebbero avere ben chiaro che stanno scherzando con il fuoco, perchè se qualcuno si dovesse fare seriamente male nelle famose due curve, bè in quel caso consiglierei loro non tanto di ipotecarsi la casa, ma di farsi direttamente i bagagli per un luogo….molto lontano, perchè non sarei proprio certa che si tratti completamente di dissesto idrogeologico….ma di lavori fatti male in un caso ( mancata canalizzazione delle acque in un tratto di strada appena rifatto ) e di incuria nella manutenzione del sistema idrico nel secondo caso
Ma il sig Russo, che in giro si fa chiamare dottore, è in grado di risolvere un problema così specialistico? Qui si parla di problemi seri.
Ed in attesa di realizzare opere di grande respiro, intanto che si fa?
Non si può di certo rimanere in “apnea” per un così lungo tempo!
La natura fa il suo corso e noi che ne siamo gli ospiti anzichè rimboccarci le maniche e salvare il salvabile con “intelligenza”, c’inventiamo la comprensorialità per salvare dal dissesto idrogeologico la Contrada Mastrissa.
Un’altra gran bella idea che per essere realizzata e portata a compimento richiederà almeno una generazione; forse i figli dei nostri figli potranno essere gli spettatori di quel Palacongressi, divenuto cavallo di battaglia del consulente dell’assessorato regionale al turismo. Intanto noi, che stiamo con i piedi per terra, facciamo attenzione a non finirci … dentro!