Taormina. Concluso dall’arch. Piero Arrigo uno studio dettagliato sui beni archeologici rinvenuti a Taormina e disseminati nei vari musei della Sicilia. Secondo lo studioso, potrebbero essere esposti, per esempio, nel nascituro museo della Badia Vecchia: Statua della “Sacerdotessa d’Iside” rinvenuta nel 1861 dall’archeologo Saverio Cavallari (direttore delle Antichità della Sicilia) nello spazio antistante la Chiesa di S. Pancrazio e portata a Palermo perché al tempo la Regia Soprintendenza era unica (attualmente è al Salinas di Palermo); Orecchino Bizantino scoperto per caso da un carrettiere che vuotava lo sterro proveniente dallo scavo dell’edificio Talio (adesso Wunderbar) agli inizi del ‘900 e venduto in una prima fase ad un gioielliere che poi lo rivendette in seconda fase direttamente all’archeologo Paolo Orsi (attualmente è al Museo “Paolo Orsi” di Siracusa); Testa di Zeus scoperta durante alcuni lavori di manutenzione del vecchio Hotel Metropole negli Anni Trenta, fino a qualche decennio fa sostava accanto al portone d’ingresso, dopo, in seguito alle diverse compravendite dell’immobile, si sono perse le tracce; Monete della Polis di Taormina custodite al Museo “Paolo Orsi” di Siracusa e delle quali è impossibile prenderne visione a meno che non si sia “addetto ai lavori”; Corredi in terracotta della Necropoli Sicula di Cocolonazzo di Mola, scoperti nel primo ‘900 da Paolo Orsi e trasferiti al Regio Museo di Siracusa; Pilastro epigrafato rinvenuto in un orto nel 1868 dal Custode delle Antichità di Taormina, Francesco Strazzeri, e trasferito a Palermo sempre dall’archeologo Cavallari per motivi di studio; Statuetta in bronzo di Cupido trovata accanto alla Chiesa di S. Pancrazio nel 1852 da un contadino mentre zappava, venne comprata da un cittadino, Don Francesco Famà, ma fu confiscata dalle Autorità del tempo ed andò a finire nel Gabinetto di Archeologia dell’Università di Palermo. La maggior parte di questi beni, eccetto la Sacerdotessa d’Iside, si trovano da tempo imballati e conservati negli scantinati dei vari Musei Regionali. L’ulteriore elenco che segue, tratta Beni una volta visibili perché custoditi nell’Antiquarium del Teatro Greco ma in seguito “spostati” per altre destinazioni. Alcuni (forse) sono presenti alla Badia Vecchia: Sarcofago di marmo di forma ovale di piccole dimensioni ornato con “thiasos” bacchico di puttini proveniente dalla Necropoli di Cocolonazzo; Torso marmoreo di tipo prassitelico in marmo pario ( dell’isola di Paros) h.0,69 proveniente dalla Naumachia; Torso di giovinetto satirello o giovane pastore appoggiato ad un tronco e con intorno al collo una pelle ferina in marmo pario proveniente dalla zona Cappuccini; Testa femminile marmorea di influsso scopadeo, forse un acrolito cioè una statua pseudo-criso-elefantina proveniente dall’orchestra del teatro; Rilievo frammentario di un fauno che si appoggia ad un vaso da cui sgorga l’acqua, proveniente anche questo dal teatro; Rilevo marmoreo di un ermafrodito avvolto in un “himation” proveniente dal centro di Taormina; Frammento di sarcofago ornato con scene di combattimenti proveniente dalla Necropoli; Frammento di mensola marmorea ornata con testa bovina in marmo pario-arte greca; Antefissa di terracotta a testa femminile proveniente da via Bagnoli Croce; Tavole Finanziarie della Polis di Taormina; Orecchino d’oro con decorazione in minuto mosaico “cloisonné” con due quadrupedi mostruosi da una parte e due cani in fuga dal lato opposto; Orecchino a gancetto con la metà inferiore rivestita da una doppia treccia con serpentina con agganciato piccolo scudo cerchiato con castellucci di perline.
e poi dove volete metterli in cantina? o finisce come il museo di Piazza Badia? o il Palazzo Corvaja dove si sono portati via pure le sedie?….direi che prima si dovrebbe fare una decende sede museale, poi si scrive ai detentori dei beni, gli si chiedono indietro dimostrando di poterli esporre e preservare in modo decoroso e loro sicuramente….ci rideranno in faccia, perchè sanno che l’Italia è piena di scantinati nei quali i beni storici stanno marcendo, oppure saranno buoni e svuoteranno i loro padiglioni in favore della Perla dello Ionio, naturalmente qualcosa vorranno in cambio…
Facciamo in modo che questi beni che appartengono a TAORMINA,siano di ritorno il più presto possibile.
Di tutti gli oggetti elencati si ha il possesso di foto originali, per poter risalire in qualsiasi momento ad una corretta identificazione, o si ha solo un inventario su carta? Quali passi fare per ritornare in possesso dei beni elencati?
Certo sarebbe importante avere una partenza di base come questa elencata che possa dare inizio all’apertura di un o più musei in città.
Facciamo partire questi lavori in maniera ordinata per avere quel polo museale che è da tempo nei pensieri di tanti cittadini.
Credo che si dovrebbe fare un elenco di tutti quei luoghi che hanno una rilevanza storica ma che spesso non sono presi in alcuna considerazione.
e questo tesoro e soltanto la punta dell’iceberg bisogna fare uno studio su tutti i reperti archeologici taorminesi sparsi per il mondo soltanto al british museum c’è un padiglione dedicato all’antica “magna greciae”con molti reperti taorminesi fra qui delle monete d’oro