Da Daniel Carnabuci, presidente dell’associazione Serapide, riceviamo e pubblichiamo: “Caro direttore, La volevamo informare che l’associazione Serapide, in relazione al progetto autofinanziato dal titolo Controllo del punteruolo rosso, in esecuzione nell’area di Taormina-Valle dell’Alcantara, ha eseguito, come di programma, il primo rapporto di monitoraggio e valutazione del progetto stesso. Dalle verifiche periodiche effettuate dagli operatori di progetto su 14 Comuni si rilevano numero 585 palme infette di cui 359 in provincia di Messina , 65 provincia di Catania, 74 in provincia di Siracusa, 54 Autostrade A-18/20, 33 tangenziale Ct. Il monitoraggio ha coperto circa 70% delle infezioni. In relazione alle attività di lotta preventiva si rilevano 87 palme incappucciate e 19 abbattimenti. Sono stati promossi due incontri con il pubblico ed un incontro tecnico con le autorità competenti in materia e contestualmente sono stati presentate richieste di compartecipazione al progetto ai Comuni di Taormina, Giardini Naxos e Letojanni, ad oggi senza risposta. Grazie all’attenzione dei mass media sono stati pubblicati vari articoli inerenti le attività promosse con un’ampia azione di sensibilizzazione. Purtroppo la totale mancanza di fondi rischia di non poter attuare l’ultima azione prevista, cioè la distribuzione capillare di trappole di tipo massale in tutto il territorio oggetto del presente progetto ed inoltre, il vuoto legislativo inerente alla lotta obbligatoria al punteruolo rosso disorienta e rende difficile ogni azione di contrasto sia pubblico che privato. In conclusione, nonostante le difficoltà emerse, ad oggi si ritiene che come porzione della società civile rappresentata si sia operato tutto il possibile e che quindi i risultati ottenuti sono da considerarsi soddisfacenti. Infine, un’opera meritoria va sicuramente attribuita alla Società Autostrade A18/20 per i pronti e radicali interventi eseguiti ad al grande sacrificio dei Comuni di Piedimonte Etneo e Calatabiano, che sono riusciti a preservare intatto il proprio patrimonio palmistico. Cordialmente. Daniel Carnabuci”.
Forse è per questo che una palma già “capitozzata” proprio davanti all’ingresso di una nota concessionartia di auto, a Trappitello, aspetta di crollare da un momento all’altro su qualche autovettura, visto che vegeta sul marciapiedi della nazionale.
Le risposte /alibi dei comuni più interessati all’aspetto paesaggistico/turistico sono:
Non abbiamo soldi. Be difficile da credere che comuni “minori” siano in grado di sostenere valide forme di contrasto a p.r mentre i comuni più facoltosi NON HANNO SOLDI .
Non si può far nulla. La risposta corretta sarebbe non siamo capaci di far nulla e non ne abbiamo nessuna vergogna .
Le risposte /alibi degli Enti preposti al monitoraggio e controllo sono:
Non abbiamo soldi. Come associazione abbiamo fornito un elenco completo con indicazione dei comuni, via , numero civico, numero piante infette , età, altezza delle stesse cioè abbiamo eseguito gratuitamente il monitoraggio che l’ente avrebbe dovuto fare rimane solo l’attività di controllo/sanzione.
Non abbiamo personale. Come sopra.
Non si può far nulla . No comment (taluni funzionari affermano che infondo non è un grand danno basta sostituire le piante morte con altre esenze)
Interessante……strano che i Comuni piu’ interessati all’argomento paesaggistico si siano dimostrati i meno attivi,
Avranno avuto altro da fare?