Giardini. “Urge regolamentare al meglio la distribuzione degli incarichi della Casa naxiota”. Lo ha affermato il consigliere comunale, Salvatore Bonaffini. Il rappresentante del gruppo di opposizione “Insieme per cambiare” è stato autore, in questi giorni, di tante interrogazioni e mozioni. Quella che riguarda lo scottante argomento è, appunto, un’interrogazione a risposta scritta che è stata sottoscritta dal “collega”, Antonino Bruno. I due hanno indicato la volontà di avviare, sulla questione degli incarichi, una sorta di verifica amministrativa ed a tal proposito chiedono, per esempio, la trasmissione di tutti gli atti con i quali, dal 2008 sino ad oggi, sindaco, commissario, Giunta, assessori e dirigenti, hanno affidato e prorogato incarichi di studi, ricerca, consulenza e nomina di esperti relativi a rapporti di collaborazione coordinata e continuata. Insomma, qualora l’interrogazione proseguisse il suo iter, potrebbe prospettarsi un lavoro immane degli uffici competenti visto che si chiede anche: motivazione degli incarichi; emolumenti percepiti mensilmente; costi sostenuti in questi anni; limite massimo di spesa annua per tale attività ed altro. Insomma una sorta di “indagine amministrativa” su un aspetto dell’attività comunale su cui è stato puntato l’indice. L’interrogazione è stata depositata lo scorso 25 gennaio ma, per il momento, la sua azione potrebbe essere “congelata” per alcuni vizi di forma. “Non entro certo nell’ambito dell’interrogazione – ha spiegato dal canto suo il presidente del Consiglio comunale, Agatino Bosco – ogni rappresentante delle forze politiche deve svolgere il suo ruolo. Credo, però, che sia necessaria una riformulazione di questa e di altre iniziative del consigliere Bonaffini. Ho rilevato che non è stato rispettato il regolamento comunale. La normativa vigente prevede che le interrogazioni ai vari organi comunali siano presentate, proprio, attraverso la figura che si trova a capo dell’assemblea cittadina. Tra gli indirizzi, inoltre, si indicano, per esempio, gli organi di stampa. Il protocollo del Comune non può certo soddisfare questa esigenza. Per quanto riguarda le mozioni presentate dallo stesso gruppo, debbo ricordare che tale attività deve essere svolta con la firma di almeno tre consiglieri comunali e non solo due. La richiesta di risposta non può essere contemporaneamente scritta e orale, ma si deve indicare una delle due formule. Insomma pur non effettuando nessun commento sugli argomenti da affrontare, ho già inviato una missiva che chiede la riformulazione delle azioni politiche messe in atto dal gruppo politico”.