Linguaglossa. La famiglia taorminese De Luca, proprietaria della “Tenuta Chiuse del Signore”, nei giorni scorsi, nel centro etneo, davanti a numerosi ospiti d’eccezione, ha presentato alcuni vini d’eccellenza. Tra questi, il “NerEtna Rosso Dop 2008”, nato da un cru di Nerello Mascalese e di Nerello Cappuccio.
“Tutti i vini finora ottenuti dalla Tenuta Chiuse del Signore – spiega la famiglia De Luca – raccontano storie di una natura aspra che diventa amorevole e feconda, lusingata dalla caparbietà con cui mani sapienti riescono a manipolare il suolo lavico fino a renderlo florido. E’ nato così il NerEtna Rosso Dop 2008, ultima piacevole sorpresa in una famiglia di vini di eccellenza in Sicilia, tutti talentuosi e pluri-premiati come il Rasule Alte Igt Sicilia Rosso 2007, un blend di Merlot e Nerello Mascalese e il già apprezzato Pinot Nero Igt Sicilia Rosso 2006, nettare di Pinot Noir al 100%”.
La “Tenuta Chiuse del Signore” è una residenza di campagna di famiglia sull’Etna che è stata completamente ristrutturata e riaperta per il piacere di ospiti internazionali, che potranno degustare i vini eccellenti di produzione propria, olio, dolci e altre prelibatezze a base di prodotti locali. L’aria del mare entra nei boschi, rinfresca, tonifica e rallegra un paesaggio bucolico che nessuno si aspetterebbe, a pochi chilometri da Taormina. Sentieri percorribili anche in fuoristrada portano a scenari splendidi tra alberi da frutta e campi sempre verdi. La “Tenuta Chiuse del Signore”, tra le nevi bianche dell’Etna e l’infinita distesa del mare azzurro, affascina per i rigogliosi noccioleti e un incantato castagneto punteggiato da una grande varietà di rose; una flora autoctona che, oltre a fare della Tenuta un paradiso terrestre da vivere nelle belle stagioni, cede delicate note aromatiche ai prodotti del vigneto, dell’uliveto e del frutteto. I sessanta ettari della Tenuta fanno parte del “Gais Hotels Group” di Taormina, un’appartenenza siglata dallo stemma rappresentativo, sul quale una rampante centauressa, simbolo della città di Taormina, è sorvegliata dai rapaci profili di una coppia di aquile reali, riprese dal blasone di Linguaglossa, una traslazione figurata del forte e antico legame della famiglia con i due paesi. Questa è la storia di una famiglia unita, antica, di albergatori taorminesi: la famiglia De Luca, che ha deciso sei anni fa di far rivivere la residenza di campagna dei nonni a Linguaglossa, sull’Etna, nell’intento di far rivivere le sue radici culturali e storiche (e quindi anche gastronomiche).