Taormina. “La Perla punta a riconfermare il milione di presenze raggiunto qualche anno fa”. E’ questo l’auspicio del presidente di “Confindustria alberghi”, Sebastiano De Luca. “I dati delle presenze turistiche – ha affermato De Luca – fanno ben sperare per il futuro. Bisogna, in ogni caso, ristudiare il sistema di partecipazione agli appuntamenti promozionali attraverso la sinergia tra pubblico e privato. In questo modo Taormina potrà recuperare il ruolo di centralità turistica che le compete”. De Luca ha effettuato un’analisi di quanto si sta attuando nel piccolo centro. “In questi giorni – ha detto l’albergatore – si stanno mettendo in atto le ristrutturazioni degli alberghi. Quanto sta accadendo farà in modo che a Pasqua la Città del Centauro potrà essere ancora più competitiva visto che si sta adeguando ancora di più agli standard internazionali”. In ogni caso De Luca punta anche ad iniziative concrete. “Quella del polo museale – secondo il presidente – è una priorità da realizzare. Per esempio l’Archivio storico, recentemente inaugurato, potrebbe entrare a far parte del circuito di visite che abbiamo più volte auspicato. In ogni caso si deve puntare alla destagionalizzazione dei flussi turistici”. In effetti quella della stagionalità è una delle difficoltà che si ripercuote anche nel mondo lavorativo. “Aumentando il numero delle presenze – ha concluso De Luca – si potrebbero avviare nuove prospettive di lavoro per i giovani. Si deve, infatti, alzare il livello occupazionale. Una prospettiva di impiego per dodici mesi all’anno è un obiettivo da non sottovalutare. Insomma garantire il lavoro anche in inverno è uno degli obiettivi principali da raggiungere”.
Ma chi gestisce una azienda, e chi seleziona e/o gestisce il personale dell’azienda, si rende conto che il prodotto finale, sia esso un bene o un servizio, è il risultato di tutte le componenti del processo produttivo? E di conseguenza, laddove esistono punti deboli (come, nel caso specifico, la mancanza di esperienze e/o competenze adeguate ai ruoli ed alle funzioni), più grandi sono le probabilità di fornire beni e/o servizi di qualità inferiore a quanto richiederebbe il mercato? Mi pare che stimolare o avallare processi di questo tipo, con l’impiego di professionalità al ribasso, possa portarci a vendere sempre più fumo e sempre meno arrosto.