S. Teresa. Sabato 18 dicembre 2010, nei locali della palestra dell’Istituto Superiore “E. Trimarchi” sezione classica di Santa Teresa, si è svolto un incontro di estremo interesse culturale con Sergio Foscarini, poeta, scrittore e docente di Latino e Greco presso lo stesso liceo, nonché autore della silloge poetica dal titolo: “Un uomo possibile”, pubblicata nello scorso mese di ottobre. Il preside Rosario Calabrese, il quale per primo ha incoraggiato l’iniziativa, ha puntualmente introdotto l’agenda della giornata, il cui successo era già stato preannunciato dall’entusiasmo degli applausi con cui gli studenti hanno salutato l’ingresso dell’autore nella palestra. Abilmente condotto da due studenti del triennio, l’incontro si è snodato con naturale eleganza tra la declamazione delle poesie da parte di alcuni allievi e momenti di profonda riflessione sui testi. Gli studenti, infatti, hanno proficuamente contribuito alla piena riuscita dell’evento, esprimendo le positive recensioni da loro prodotte, distintesi, come anche il preside Calabrese ha subito evidenziato, per la notevole levatura scientifica. Inoltre, col sostegno instancabile di Pasqualina Santoro e Cesare Natoli, alcuni versi di Foscarini sono stati musicati e intonati con perizia da un gruppo motivato di studenti in uno dei tanti emozionanti momenti che hanno costellato la mattinata. Significative, altresì, le parole di Chiara Cartaregia, che hanno corredato la presentazione della raccolta, fornendo efficaci chiavi di lettura, derivanti in gran parte dalla personale esperienza di amicizia che la lega all’autore. Ancora una volta emerge quanto la scuola, più che ogni altro contesto educativo, sappia essere fucina di cultura, allorché realizza momenti di dialogo tra le generazioni e i giovani vengono sensibilizzati dai docenti alla consapevolezza dei valori che vivificano e alimentano la speranza in una società migliore. La cultura va intesa pertanto etimologicamente, come nutrimento dell’anima e, in ultima analisi, come garante di felicità, laddove è capace di “gettare ponti”, per dirla con le parole attualissime del poeta Foscarini.