Taormina. In occasione della partecipazione degli alunni della Scuola Media dell’Istituto Comprensivo 1 di Taormina alla Santa Messa che ha avuto luogo nei giorni scorsi presso la Basilica Cattedrale per benedire l’inizio dell’anno scolastico, è stato dato finalmente l’avvio ufficiale all’utilizzo della tenuta scolastica da parte degli stessi studenti. “Toccante e di particolare effetto – ha spiegato Pancrazio Faraci, presidente del Consiglio d’Istituto – è stato vedere i circa 160 alunni tutti con giacca (disegnata e prodotta in esclusiva per l’Istituto), polo bianca (entrambi con il logo della scuola) e jeans, accompagnati dalla preside Carla Santoro, dalla vicepreside Domenica Cundari e dalla dirigente dei Sga Donata Teulodo, anch’esse in divisa e da altri docenti dello stesso Istituto. I ragazzi, visibilmente emozionati, hanno così assistito in maniera partecipata e composta alla funzione religiosa celebrata dal nuovo Parroco Don Salvatore Sinitò. Al termine della funzione i ragazzi hanno voluto poi ricordare l’evento posando insieme per una foto ai piedi della fontana di Piazza Duomo capeggiata dalla Centauressa simbolo della città, che è stata peraltro riprodotta nel logo del vestiario, al fine di rafforzare il senso di appartenenza dei ragazzi sia alla scuola che alla città. Vivo interesse ha suscitato l’iniziativa anche nei confronti dei commercianti e dei cittadini taorminesi che hanno visto i ragazzi percorrere il Corso Umberto. Tanti sono stati i pareri positivi ed i complimenti ricevuti. E’ stata infatti apprezzata in particolare l’uniformità dell’abbigliamento, la sua sobrietà, la sua semplicità e la sua eleganza. L’adozione della tenuta scolastica presso l’Istituto Comprensivo 1 di Taormina è nata dalla decisione assunta dal Consiglio d’Istituto, sulla scorta di un sondaggio a suo tempo condotto ed è stata il frutto di una seria riflessione basata sulle considerazioni che l’uso della divisa dà un senso di uguaglianza al gruppo scolastico, contribuisce ad eliminare quei pregiudizi che purtroppo molto spesso si hanno nei confronti degli alunni in base al loro abbigliamento, evita abbigliamenti fuori luogo ed infine mette in condizioni le famiglie di non dover pensare tutte le mattine a come vestire i propri ragazzi, consentendo peraltro anche un risparmio sui costi. Sempre secondo quanto stabilito dal nuovo Regolamento, di recente approvato dallo stesso Consiglio d’Istituto, per tutti gli ordini di scuola amministrati dall’Istituto Comprensivo 1, quindi Infanzia, Elementari e Medie, è stato poi prescritto l’uso di una tuta da ginnastica personalizzata con il logo della scuola, che dovrà essere indossata nelle giornate in cui è prevista l’educazione fisica ed in tutte le iniziative sportive esterne”.
Ma gli adolescenti di Tokio avevano delle scuole con strutture degne di questo nome, con sale mense adeguate, palestre idonee, laboratori di ogni genere, e cosi via. Non mi risulta che le scuole del comprensivo I abbiano queste strutture. Non è forse che si voglia far distinguere gli alunni (come già detto da alcuni) di questo Istituto dagli altri?
Noi genitori abbiamo una grande responsabilità verso i nostri figli,noi dobbiamo loro far capire che non si giudicano le persone in base agli abiti che indossano, purtroppo quello che conta è “apparire”, primeggiare in tutto anche nel vestirsi,vantarsi di avere il pantalone e le scarpe firmate, deridendo magari chi non c’è là perchè non se lo può permettere.Far mettere la divisa per evitare che questo avvenga è un nostro fallimento.
scusate, ma il testo parla di jens e maglietta, hanno dovuto comprare jens Levis e magliette Lacoste?, quale “fanciullo” non và a scuola con jens e maglietta? anche nei paesi più poveri i bambini vanno solitamente a scuola con una camicia ben stirata e una gonna o un pantalone scuri, mi ricordo le adolescenti di Tokyo che con la neve che cadeva andavano a scuola con la gonna scozzese e….i calzettoni!!!!
La scuola,anzichè preoccuparsi di uniformare l’aspetto esteriore degli allievi,(seguirà poi quello del comportamento e delle idee….?),dovrebbe incentivarli a prendere coscienza e conoscenza del mondo,farli sentire tassello importante della società in cui vivono e sviluppare in loro capacità di critica e di giudizio affinchè imparino a decidere AUTONOMAMENTE e non in forza ad UNIFORMITA’di pensiero,in ispecie in questa momento critico e fortemente evolutivo dei ragazzi.Io credo che la scelta di uniformare l’aspetto esteriore dei ragazzi,li aiuterà si a sviluppare l’identità di appartenenza alla scuola o alla città in cui abitano(e che domami potrebbe diventare causa di attrito,se non di conflitto,con altre appartenenze),ma certamente non li aiuterà a ritrovare quella propria che di sicuro li aiuterebbe a rafforzare il proprio io ed il proprio carattere.Pertanto,lasciamo che i ragazzi si vestano come vogliono,ma nel rispetto di regole di decenza (non bigotte) che il Consiglio d’Istituto avrà definito,che gli stessi ragazzi avranno compreso e che tutti dovranno rispettare.
vorrei che qualcuno ringraziasse anche quei genitori che, pur attraversando un periodo di ristrettezze economiche non indifferente, hanno fatto un ulteriore sforzo, richiesto, permettendo ai loro figli (e qualcuno ne ha più di uno) di non sentirsi emarginato o peggio, compianto.
A taormina, i taorminasi si lamentano sempre…..
Favorevole e contenta x questa uniforme adesso riapriamo la scuola Vittorino da Feltre!
Sono decisamente contrario ad ogni divisa o uniforme che tanto mi ricordano quelle in uso nel periodo fascista e che tendono ad uniformare le idee e i comportamenti dei ragazzi.Solo nel primo ciclo di studi (primi cinque anni)a parer mio,potrebbero essere adottate.
Il problema abbigliamento è stato risolto (non c’è nè altri?), le famiglie sono più tranquille la mattina hanno un pensiero in meno, i ragazzi sono felicissimi, dai rubinetti esce coca-cola, le lavagne sono di marzapane e piovono cioccolattini.