Taormina. “Il mese di novembre sarà interamente dedicato alle azioni volte a tutelare il diritto al lavoro dei cittadini taorminesi”: è questo l’annuncio lanciato dall’associazione “Quota 205”, da quasi due anni in prima fila nell’ambito delle iniziative territoriali di carattere sociale, culturale e identitario. Il sodalizio, guidato dai giovani Giovanni Raccuia e Marco Privitera, solleverà l’attenzione sulle delicate tematiche della disoccupazione, del precariato e del lavoro nero, a un anno di distanza dallo svolgimento della prima “Giornata taorminese per il diritto al lavoro”. “Mentre nei palazzi della politica si pensa alle poltrone, anche questo inverno centinaia di lavoratori si troveranno senza occupazione – spiegano i responsabili dell’associazione in una nota – anche a causa della mancanza di un adeguato piano di destagionalizzazione dell’offerta turistica, che rende ogni anno Taormina una città-fantasma durante i mesi invernali. Per non parlare, a fronte dei numerosi esercizi commerciali messi in ginocchio dalla folle escalation dei costi, della quantità impressionante di dipendenti costretti a lavorare in nero, della carenza di controlli, della totale incapacità di reagire con politiche efficaci alla costante fuga dei giovani dalla nostra città. Tutto questo non è lo scenario di un Paese del Terzo Mondo, ma di Taormina, la capitale del turismo siciliano. Adesso è l’ora di dire basta e operare realmente al fine di invertire la rotta: per questo motivo il mese di novembre vedrà Quota 205 impegnata a promuovere una campagna di sensibilizzazione a tappeto su questa emergenza sociale, che culminerà con una conferenza-evento nell’ambito della quale si promuoverà l’incontro tra istituzioni, associazioni di categoria, sindacati e lavoratori, con l’auspicio di costituire un’occasione di confronto utile per porre delle basi capaci di regalare un lavoro, un futuro, una speranza al nostro popolo”.
Scusa Sergio, cosa c’entrano gli episodi da te narrati col tema trattato in questo caso dall’associazione?
L’evasione fiscale è una cosa,il lavoro nero,la disoccupazione,il precariato,la sicurezza sul lavoro sono altre cose.
Sarebbe opportuno protestare anche contro il caro affitti.
E’ stato superato ogni limite oltre quale esiste solo l’indecenza.
Sono nato a Taormina e sono orgoglioso di esserlo pur continuando ad amare anche l italia.mi amareggia leggere quei commenti.Invito la gente a riflettere sull evasione capillare che c’è in italia .Ho avuto a che fare con due avvocati ,un elettricista e due idraulici italiani.il primo avvovato non ha accettato assegni ma solo contante per circa 1500 euro rilascandomi una fattura di 200 euro.Il secondo avvocato 13 milioni di lire per una causa di usucapione mi fece lo sconto di 3 milioni di lire se non volevo la fattura .l elettricista fece figurare un lavoretto da 100 euro il totale rifacimento dell impianto elettrico intascando in nero 900 euro.Proprio oggi ho pagato un altro idraulico 60 euro senza fattura per 20 minuti di lavoro piu una guarnizione.Quindi 4 prestazioni, 4 evasioni fiscali.Morale i furbetti ci sono in ogni paese ma in italia la percentuale di evasori è veramente impressionante:nel mio caso il 100%.Invece di chidervi perche esistiamo riflettete su voi stessi .