Da Daniel Carnabuci, riceviamo e pubblichiamo: “Caro direttore, con la presente ci tengo a comunicarle che parte della società civile del comprensorio taorminese si è attivata al fine di promuovere una lotta concreta al coleottero. Nello specifico, due associazioni ambientaliste , la Serapide e il circolo di Legambiente di Taormina e Valle Alcantara, hanno attivato fin dall’agosto del presente anno un progetto di lotta al punteruolo rosso delle palme. Le attività previste sono: 1) monitoraggio e segnalazioni di infezioni da punteruolo rosso alle autorità competenti ; 2) promuovere una serie di incontri con il pubblico al fine di rendere noto il problema e le possibilità di lotta; 3) promuovere l’adozione di trappole ad attrazione in tutto il territorio ed interventi chimici mirati. Qui di seguito, elenco la lettera inviata alle autorità competenti avente per oggetto: segnalazione piante attaccate da punteruolo rosso delle palme R. Ferrugineus. I sottoscritti Daniel Carnabuci, in qualità di legale rappresentante dell’associazione Serapide e Marco Monforte, in qualità di legale rappresentante del circolo di Lega Ambiente di Taormina-Valle Ancantara, dichiarano che presso i Comuni di Taormina, Giardini Naxos, Calatabiano e Fiumefreddo, insistono un totale di 173 palme della specie Phoenix canariensis e di numero 4 palme del genere Whashigtonia con manifesti sintomi e presenza di forme vitali di punteruolo rosso delle palme, talune di esse rappresentano un pericolo per l’incolumità pubblica”.
Il sistema quantum palma, fra l’altro in fase sperimentale, potrebbe essere una delle risposte al controllo del P.R. ma non certo quella risolutiva non altro perché applicabile solo in aree limitate. In casi del genere serve un azione collettiva pubblico-privato che preveda più azioni sinergiche oppure una soluzione unica come quelle applicate in taluni paesi orientali in caso di gravi attacchi da parte di insetti cioè introdurre nella nostra dieta dell’insetto stesso.
Si precisa che il punteruolo rosso colpisce tutti i generi di palme presenti sul pianeta ed oltre alle palme colpisce anche le agavi quindi se non si risolve il problema del P.R. piantare altre palme sarebbe un inutile spreco di denaro.
Un esempio dell’alta adattabilità dell’insetto al territorio che invade sono la prime segnalazioni di infezioni sulla Chamaerops humilis tipica palma nana endemica della Sicilia.
La prevenzione è la via obbligatoria al fine di raggiungere il controllo di un infezione,
costa ma in questo caso ci salva la vita delle palme e se fosse stata fatta correttamente il problema oggi non sussisterebbe visto che il coleottero da se non avrebbe mai potuto attraversare il mediterraneo.
L’uso indiscriminato di prodotti chimici senza conoscere a fondo la malattia e poter improntare così una profilassi mirata, non solo è inutile ma aggrava il problema a tutto l’ambiente ivi compreso l’Uomo.
Punteruolo Rosso ora si può fermare.
Soluzione completamente bioecologica, è in fase sperimentale, ma ha già avuto buoni risultati un sistema denominato “Quantum Palma” che utilizza frequenze magnetiche assolutamente innoque per le persone. Lo studio ha portato alla realizzazione di un dispositivo, il Quantum Palma che, operando a livello frequenziale su un piano di energie sottili magnetiche e in fisica quantistica, è in grado di mantenere la giusta polarità magnetica della pianta, impedendo così al parassita di avvicinarla per infestarla.
Certo ci vuole la prevenzione,andare a colpire alla fonte o con qualche altra iniziativa che ben venga, ma il problema e’ la parte economica .Io combatto da 10 anni con il verme che colpisce i gerani,avevo gerani di una qualita’ stupenda,di colore bianco con foglie grandi che non ho mai visto da queste parti,tutto distrutto,ho spruzzato di tutto per salvare qualche pianta,ma niente da fare.Purtroppo la prevenzione costa e’ non avremmo mai la certezza che possa funzionare,questo credo che sia anche un discorso che le autorita’ hanno fatto,stanno facendo e che faranno in futuro.Sara’ questione di tempo ma le palme Phoenix purtroppo saranno sostituite dal Cocus Plumosa piu’ forte,piu’ robusto ma meno bello.
Caro Alessandro
Se parliamo solo di lotta chimica sono pienamente d’accordo con te ma se parliamo di controllo del P.R. allora devo contraddirti le esperienze pratiche in terra di Israele dimostrano che se c’è la volontà si può rendere un area-stato off limits al coleottero.
Il progetto che proponiamo e che è in atto prevede:
1. monitoraggio e segnalazione di piante infette da P.R. alle autorità competenti.
2. incontri di sensibilizzazione con il pubblico e con le autorità territoriali.
3. interventi preventivi che consistono in abbattimento di tutte le piante infette e loro distruzione. Così facendo si abbatte notevolmente la capacità di diffusione del coleottero e soprattutto si distruggono le larve che sono quelle che causano il vero danno.
4. interventi di controllo che consiste nell’adozione di trappole per la cattura massale ad attrazione feromonica. Queste hanno un duplice scopo, ridurre il numero di coleotteri ed indicare la loro presenza nell’area.
5. Interventi di lotta chimica uso mirato di prodotti chimici a base di Clorpirifos, unico principio attivo ammesso dal ministero della sanità in ambiente pubblico, tal prodotto agisce però solo sull’insetto adulto pertanto la sua azione è molto limitata.
6. Interventi di lotta biologica uso di prodotti a base di olio di Neem (insetticida) e nematodi dentro parassiti, quest’ultimi agiscono a livello larvale.
7. Studi dei nemici naturali. Nei paesi d’origine del fitofago sono presenti numerosi nemici naturali che ne permettono il loro controllo uno di questi e la Dendrocitta Vagabunda uccello appartenente alla famiglia delle corvidae probabilmente anche le nostre comuni gazze inizieranno presto a cibarsi del coleottero e quindi basterebbe favorire il loro insediamento nel territorio per avere un ulteriore contributo al controllo di tale insetto.
Tutte le iniziative per promuovere la lotta contro il punteruolo sono soltanto tempo perso,non c’e’ niente da fare,l’unico modo sarebbe quello di monitorare settimanalmente le piante con prodotti chimici e precisamente con il DUSBAN ,anche perche’ il punteruolo si accasa nella pianta in tutte le stagioni dell’anno e’ soltanto verso Settembre comincia a proliferare ma cio’ comporta un notevole dispendio economico.Ho usato il migliore prodotto in circolazione spendendo per la manutenzione e i prodotti un ingente somma di denaro con risultati zero,prima o poi uccide tutte le piante,vi ricordo che ogni punteruolo nidifica circa 400 uova e che puo’ attaccare la pianta da tutte le parti una volta che si trova dentro non c’e’ piu’ niente da fare.