Taormina. Segnali di ripresa in alcuni mercati stranieri, ma i flussi turistici internazionali rimangono da allarme rosso. “I dati di settembre – scrive in una nota il direttore dei servizi turistici del comprensorio, Antonio Belcuore – se da una parte presentano una flessione dell’11,10%, dall’altra confermano le analisi già fatte nell’esame dei dati precedenti. Le presenze italiane crescono del 15,73% a fronte di una perdita sul mercato straniero del 14,95%. Nella maggioranza dei casi con perdite di quote di mercato in quei Paesi che sia per tradizione consolidata (Stati Uniti e Gran Bretagna innanzitutto) sia per più recente storia (Russia e Spagna) hanno rappresentato nell’ultimo ventennio il 50% del turismo della destinazione e che più di tutti risentono oggi della crisi economica che ha investito il pianeta”. Ma nel mese considerato uno dei più importanti dal punto di vista turistico si colgono segnali positivi. “Una leggera ripresa (+6,94%) – sostiene Belcuore – si è avuta dalla Germania, dalla Svezia (+11,08%) e dall’America Latina (Brasile +15,61%, Argentina +18,75%), con la conferma della Svizzera (+1,75%) e soprattutto del Giappone (+13,64%)”. Per Belcuore questi segnali positivi possono anche significare che la crisi si sta avviando verso la fine. “Per quanto riguarda il periodo gennaio-settembre – conclude il direttore – si conferma la crescita degli italiani pari a +6,19%, mentre gli stranieri diminuiscono del 18,72%, per una flessione complessiva del 13,50%. Sempre nello stesso periodo, sul mercato straniero alcuni dati significativi sono dati dalla crescita di flussi provenienti da alcuni Paesi dell’Est (Romania +12,42%, Grecia +27,22%), da Malta (+30,36%) e da Israele (+44,02%).
Mauro Romano
Spesso si critica per partito preso. Ritengo, invece, che il nostro sia un bel paese, specie se lo si confronta con altri a noi vicini.
Certo, potrebbe diventare ancora più bello, ma soprattutto più vivibile, se una certa parte dei suoi abitanti facesse più attenzione alle regole del viver civile. Spesso colpevolizziamo gli amministratori, che possono anche non essere esenti da colpe, ma sicuramente non sono responsabili di tutto. Taormina è un paese ricco, dove la stragrande maggioranza della popolazione vive per lo meno in condizioni agiate, con un numero rilevante di famiglie che godono di condizioni economiche e finanziarie al di là della media. Sembra strano che ciò avvenga in un paese poco incline all’impresa e sprovvisto quasi del tutto di attività produttive. Non è un’esagerazione la mia ove si pensi ai sontuosi conti in banca oggi attivi (sei sportelli a Taormina, senza contare i due uffici postali) ed alle multiproprietà di appartamenti e locali commerciali. D’altronde se si continua a costruire a tutto spiano ed a vendere a quei prezzi, vuol dire che il mercato tira, nonostante la crisi
certo che le percentuali se non supportate dai volumi(numeri) hanno una lettura molto aleatoria.