Taormina. Sala gremita per la presentazione del secondo libro di Marisa Sturiale D’Agostino, dal titolo: “Cerchi d’acqua” (Edicom) organizzata dalle Librerie Bucolo in collaborazione con il Garden Club di Taormina. A fare da sfondo all’evento, una bella sala dell’Hotel Villa Diodoro, gentilmente concessa per l’occasione da Sebastiano De Luca e Isabella Bambara. La presentazione è iniziata con una bella lettura curata dall’attrice Rita Patanè, che è riuscita, con il suo innato talento, a dare corpo alle parole dell’autrice. Parole in parte autobiografiche, come nel suo primo libro “La pupa di pezza”, pubblicato nel 2009, che indagano la natura umana e in particolare il rapporto che le donne hanno con la maternità, con la vita e con la morte. Apprezzabile l’intervento di Antonino Alibrandi, soprattutto nell’interpretazione del ruolo dei protagonisti del libro. “In questo libro ci sono cenni indubbiamente autobiografici – ha affermato l’autrice – tuttavia ho cercato di frammentarli nella storia per non renderli riconoscibili, sicuramente per pudore e per rispetto delle persone che amo”. L’intervento di Marisa Sturiale D’Agostino è stato particolarmente apprezzato dal pubblico, per la sua capacità di trasmettere emozioni e di stabilire un rapporto empatico con le persone presenti in sala. “Il senso di questo libro, è tutto in una citazione di Giuseppe Sinopoli che, non a caso, l’autrice ha scelto di inserire all’inizio del libro”, ha esordito Antonella Ferrara nella sua introduzione. “Lo spirito è ciò che ci permette di elaborare il dolore – ha continuato Antonella Ferrara – di superare la difficile realtà, per procedere verso mete illuminate dall’utopia della Speranza”.